Il regista toscano Giovanni Veronesi e il produttore Luigi De Laurentis hanno scelto Firenze per iniziare, assieme agli attori del film, Carlo Verdone, Sergio Castellitto, Riccardo Scamarcio, il tour promozionale del film “Italians…ci facciamo sempre riconoscere”.
Il titolo lo spiega lo stesso Veronesi nel corso dell’affollata conferenza stampa seguita alla proiezione riservata ai giornalisti. “La realtà è che noi italiani siamo una razza a parte”.
“Noi italiani – continua Veronesi – siamo cosi, come racconto nel film, che poi in realtà sono due piccoli film a se stanti di un ora circa ciascuno, ovvero diamo il peggio di noi all’estero, ma alla fine un gesto di riscatto siamo sempre capaci di tirarlo fuori”.
Non un film, quindi, ma due film sotto lo stesso titolo. Il primo è interpretato dalla fantastica e riuscitissima coppia Castellitto-Scamarcio ed è ambientato durante il trasporto illegale di Ferrari nei Paesi Arabi.
Il secondo, meno riuscito, anche se Verdone è sempre grande, è quello che lo vede interpretare un dentista imbranato con le donne mentre partecina in Russia ad un congresso internazionale dove, complice un ruffiano tutto italiano, interpretato da un bravo Dario Bandera, finirà per trovarsi in situazioni molto incresciose.
“Di Giovanni – confida Verdone – mi fido ciecamente. So quanta cura mette nelle storie che racconta. Quando sono sul set con lui mi dimentico di essere anch’io un regista e faccio solo l’attore. Lui dirige in un modo del tutto diverso dal mio. Giovanni ama l’immagine in movimento, io invece ho una formazione più teatrale. Lui fa riprese più complicate, cambia gli obbiettivi. Le sue giornate di lavoro non finiscono mai. Dopo sedici ore di lavoro, sto per mandarlo a quel paese, ma poi mi rendo conto che sta facendo un magnifico lavoro e allora lascio perdere”.
Anche Castellitto è contento di Veronesi. “Veronesi è un grande. La cura della recitazione degli attori è il suo effetto speciale. Non frequentavo la commedia da anni. Mi sono di nuovo innamorato di questo genere grazie a lui”.
Una delle scene centrali è il monologo di Castellito “sui mutui”, che praticamente radiografa la situazione dell’Italia di oggi e delle frustazioni degli italiani che “se non ha un mutuo in corso non è nulla dal punto di vista sociale. Io – confessa Castellitto ai giornalisti – che sono benestante, ho due mutui da pagare, e due figli da crescere. Lo so cosa significa avere un mutuo. Quando ho recitato quella scena pensavo proprio al mio direttore di banca”.
E questo è anche la forza del film di Giovanni Veronesi: l’attualità dell’Italia di oggi nel puro spirito della più tradizionale commedia all’italiana che tanto ha contribuito nel mondo al successo del cinema italiano.
Non a caso il produttore De Laurentis sta organizzando, prima degli Oscar, una proiezione a Los Angeles. (fm)