Resterà ricoverato in ospedale ancora per diversi giorni il regista Ermanno Olmi, 83 anni, ricoverato al San Raffaele di Milano per accertamenti per una sospetta broncopolmonite.
Il regista per lanciare il suo ultimo film, Torneranno i prati in uscita in questi giorni, sulla Grande Guerra, ha registrato dei video messaggi che saranno diffusi in occasione dell’uscita
L’anteprima a Roma, lo scorso 4 novembre, a cui non ha potuto partecipare, ha visto la presenza delle più alte cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
”Al mio papà, che quando ero bambino mi raccontava della guerra dove era stato soldato”, così Olmi, nel video messaggio, dedica al padre il suo poema sulla Prima Guerra Mondiale, ambientato negli ultimi mesi della Prima Guerra mondiale sull’Altopiano dei 7 comuni di Asiago.
“Ho pensato che ci fosse un compito da assolvere: quello di raccontare il grande tradimento fatto nei confronti di quelle persone che sono morte e non hanno mai saputo perché. E con i morti e con i bambini, come si sa, non si può barare”.
Secondo Olmi c’è stata una ”vigliaccheria”, un ”tradimento” e così ”bisogna chiedere scusa”.
”Quei ragazzi che avevano creduto a migliaia al concetto di Patria sono stati sacrificati all’arroganza dei potentati. I loro veri nemici non erano nella trincea di fronte a loro, ma in chi ha perseguito sempre la stessa logica: il potere e la ricchezza sempre per più pochi. Vale a dire il solito tradimento dei più deboli. L’idea di patria si è dissolta nel corso della storia, non esiste quell’amor patrio in cui i ragazzi avevano creduto”.
Claudio Santamaria che nel film interpreta un Maggiore ha sottolineato come Olmi all’inizio della lavorazione gli abbia detto: “noi non non facciamo un film sulla guerra, ma sul dolore della guerra”.(nn)