Si è spento lo scorso 25 agosto, a Roma, all’età di 79 anni, Renato Mori, voce italiana del grande cinema e apprezzato attore di teatro, cinema e di decine di sceneggiati televisivi.
Per il grande pubblico è stato il commissario Altero di tante serie della Piovra e ha prestato la voce a mattatori del cinema di Hollywood come Gene Hackman e Morgan Freeman.
Fin dagli inizi della carriera negli anni ’50 al fianco di Vittorio Gassman nell’Amleto di Luigi Squarzina.
Nato a Milano il 29 maggio 1935, ha recitato ne Il mulino del Po di Anton Giulio Majano e in molti altri sceneggiati RAI, da L’assassinio dei Fratelli Rosselli a Delitto di Stato.
A teatro, negli anni Settanta, è stato tra i protagonisti del Cyrano accanto a Domenico Modugno, per la regia di Michele D’Anza.
Negli anni Ottanta, dopo il successo ottenuto con la partecipazione a La Piovra, ha interpretato altri ruoli in film polizieschi, da Pizza Connection a Il clan dei marsigliesi.
È però il doppiaggio a caratterizzare gli ultimi 20 anni di vita artistica di Mori: tra i fondatori della Sefit, la maggiore società italiana di doppiaggio, diventerà la voce italiana di Robert Shaw, il boss Doyle Lonnegan ne La stangata e direttore di decine di film.
È stato un apprezzato protagonista in alcune grandi serie tv degli anni Novanta e Duemila, da Il maresciallo Rocca a Distretto di Polizia.
Il figlio Simone ha seguito le sue orme ed è anche lui attore e doppiatore. (fm)