E’ morta, dopo una vita di successo a cui è seguita quella segnata dalla droga, l’attrice Lilli Carati,che aveva compiuto 58 anni il 26 settembre scorso,
A suo tempo, quando era in carcere a Varese, dove stava scontando una condanna, tentò anche il suicidio.
Al secolo Ileana Caravati, icona sexy degli anni Settanta, scivolò poi rapidamente dal soft-core di quegli anni al porno vero e proprio.
In una delle sue ultime interviste, qualche anno fa, disse: “sebbene sia stata sempre io e non rinneghi nulla, mi piacerebbe tornare a recitare perché adesso lo farei in modo più cosciente, più reale”.
Piccola, non tanto alta, capelli scuri, fisico ben proporzionato, tanto che la chiamavamo la bambola di velluto, iniziò la carriera come indossatrice.
A 18 anni partecipò al Miss Italia, dove conquistò la fascia di Miss Eleganza.
Al cinema si fece subito notare in La professoressa di scienze naturali e Candido erotico e in un cameo in La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia di Lina Wertmuller, anche se il primo film importante è Avere vent’anni, del 1978, diretto da Fernando Di Leo, insieme a Gloria Guida.
A metà degli anni ’80 passò al genere porno, fino a quando, nel maggio del 1988, i Carabinieri la fermano vicino a Varese a bordo di una Fiat 128 con 4 grammi di eroina. La condanna definitiva arriverà però solo nel 1993: 5 mesi e 10 giorni con i benefici di legge.
Negli anni successivi l’oblio, anche se spesso veniva invitata in programmi televisivi, conducendo una vita tranquilla con la madre e la sorella a Induno Olona, fino a quando non si è ammalata di tumore, assistita dalla sorella che le sta vicino fino all’ultimo nella struttura sanitaria di Besano, dove è morta. (nn)