Antonio Albanese compie 50 anni il prossimo 10 ottobre.
Albanese per il pubblico è e sarà sempre Cetto La Qualunque, politico calabrese corrotto e teorico di Cchiù pilu pi tutti.
Nato in provincia di Lecco, da genitori originari di Petralia Soprana (Palermo), Albanese si esibisce prima allo Zelig di Milano e poi alla Zanzara d’oro di Bologna, con personaggi da lui inventati.
Con la tv arriva il successo: per “Mai dire gol”, condotta dalla Gialappa’s Band è, di volta in volta, il telecronista-ballerino Frengo, ultrà del Foggia e appassionato della filosofia di Zeman, e Pier Piero, giardiniere interista e gay di casa Berlusconi.
L’esordio al cinema arriva nel 1996 con Uomo d’acqua dolce diretto ed interpretato da lui stesso.
E’ poi la volta di Vesna va veloce di Carlo Mazzacurati.
Nel 2000 gira con Fabrizio Bentivoglio La lingua del santo di Carlo Mazzacurati.
La sua vena triste viene esaltata nel 2005 da Pupi Avati con La seconda notte di nozze.
Nel 2007, interpreta ancora un uomo triste che perde il lavoro nel film di Silvio Soldini Giorni e nuvole.
Nel 2009 ruolo drammatico nel film di Francesca Archibugi Questione di cuore.
Due anni dopo torna alla comicità pura con Qualunquemente’ uno dei maggiori successi dell’anno al botteghino, seguito l’anno successivo dal sequel Tutto tutto niente niente.
“Vengo da una famiglia operaia che ringrazierò a vita per i valori, perchè mi ha fatto scoprire quei fondamentali che non sempre appartengono alle generazioni giovani di oggi – ha detto Albanese ricordando i suoi trascorsi -. Ho cominciato a lavorare a 15 anni, mi dovevo mantenere, ho fatto l’imbianchino, il cameriere, per concludere l’Accademia e abbracciare questo lavoro e lasciare il certo per l’incerto di questo mestiere.
Quei lavori mi hanno reso indipendente”.
Attualmente, dopo il film di Carlo Mazzacurati La sedia della felicità, Albanese è a teatro, in tour in Italia con il suo applauditissimo “Personaggi”. (nn)