A 80 anni da quel fatidico 28 aprile del 1937, quando davanti a Mussolini e all’allora presidente dell’Istituto Luce Giacomo Paolucci de’Calboli, si inaugurarono i grandi edifici sulla via Tuscolana, Cinecittà ritorna ad essere pubblica, cercando un rilancio che non c’è mai stato.
E lo fa auspicando/annunciando la costruzione di due grandi teatri di posa e la nascita di un museo super tecnologico sul cinema romano.
Le cifre dell’operazione non sono ancora note, ma sul tavolo del ministro dell’economia, assicurano da Istituto Luce-Cinecittà, è già pronto un piano industriale che punta a fare dei vecchi studi sulla Tuscolana una moderna cittadella del cinema e dell’audiovisivo.
Con l’acquisizione di Cinecittà Studios, Cinecittà Luce prende in mano la gestione dei teatri di posa con le realizzazioni scenografiche, la produzione esecutiva e tutti i servizi collegati, ma anche tutto l’importante polo digitale che si occupa della post produzione al restauro delle opere, fino alla conservazione.
Torna nel pubblico anche la gestione delle mostre e dell’entertainment, comprese le attività editoriali, gli audiovisivi, il merchandising.
Per quel che riguarda l’occupazione, assicurano da Luce-Cinecittà, “punto qualificante è la salvaguardia delle professionalità presenti”.