Christian Bachini, 25 anni, pratese, è il primo divo italiano specializzato in film d’azione a diventare famoso in Cina, nel cuore storico e culturale del combattimento con le arti marziali, l’unico luogo al mondo dove si trovano artisti del calibro di Jackie Chan, eccellente con il Kung-fu e le arti marziali in generale, o le leggende Sammo Hung e Donnie Yen.
Molti cinesi vanno a Prato per i loro scambi commerciali, invece Christian ha fatto il percorso inverso, e in Cina ha trovato… l’America!
L’erede di Bruce Lee, come oggi lo definiscono tutti i media del grande impero, ci dimostra che nulla è impossibile, se l’obbiettivo viene perseguito con tanta volontà e passione.
A chi gli chiede, come sia arrivato tanto in alto, lui risponde: “Tutto è nato dalla mia passione per le arti marziali e per i film di Jackie Chan.Qui in Italia però per gli attori di film d’azione non si aprono molte strade e allora ho cominciato a pensare di andare in Oriente. Ho studiato il cinese e nel frattempo ho fatto un corso di recitazione alla scuola di cinema ‘Anna Magnani’ di Prato. Nel 2009 ho fatto il grande passo e sono partito”.
La sua prima tappa, Pechino, non ha prodotto dei risultati significativi e così Bachini si è spostato a Shangai dove, con tanta fortuna e grazie all’incontro determinante con Jackie Chan, è divenuto uno dei divi più richiesti per scene e cortometraggi del genere.
Uno di questi film ha ottenuto il premio come miglior corto d’azione allo Shangai Short Film Festival, primo italiano a raggiungere un simile riconoscimento.
Qui ha conosciuto personalità dello spettacolo e della cultura che gli hanno, poi, aperto le porte del successo: Jakob Montrasio, regista di film d’azione, pluripremiato per le sue riprese, gli ha offerto il ruolo di protagonista nel film “Shangdown-the way of the spur”, distribuito in Cina, Giappone, Korea, Thailandia e parte dell’Europa.
“Ho studiato numerose arti marziali, ho studiato a fondo la filmografia orientale onde impararne tutti i trucchi e i segreti e mi sono dedicato allo studio della recitazione. Negli anni ho creato un mio personale stile di coreografia e creato un nuovo mix di arti da combattimento. Ho passato quattordici anni a perfezionare ogni singolo aspetto della mia potenziale carriera” sottolinea Bachini.
Nel 2009 ha dovuto affrontare anche un operazione di chirurgia ricostruttiva ad un ginocchio, infortunato durante le riprese di un film: “Questo – ha sottolineato l’attore – è uno dei motivi che mi hanno fatto ammirare dai filmaker e dagli stuntman, in quanto ho sempre lavorato senza l’uso di controfigure”.
Per questo motivo il giovane di Prato si è guadagnato il soprannome di “Kang – il Combattente che affronta ogni difficoltà”. (cc)