Addio ad Elsa Martinelli

Elsa MartinelliE’ morta a Roma il 9 luglio a 82 anni  l’attrice Elsa Martinelli.

Entrò nel jet-set romano, grazie al sarto Roberto Cappucci che la notò in una boutique di Via Frattina a Roma e subito la volle come mannequin per le sue sfilate.

Nel 1957 si sposò con il Conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, da cui ebbe la sua unica figlia, Cristiana.

Semplice ragazza di Grosseto, settima di otto figli, con un padre ferroviere e una madre casalinga, la Martinelli, nata il 30 gennaio 1935, seppe costruirsi con naturalezza un’aura di eleganza e di sobria eccezionalità, tanto diversa dalle belle italiane della sua generazione, quella delle “maggiorate”.

Esordì nel cinema nel 1953 con “Se vincessi cento milioni” di Carlo Campogalliani e “L’uomo e il diavolo” di Autant-Lara da Stendhal, poi nel 1955 Kirk Douglas, suo pigmalione americano, la chiamo in America  per “Il cacciatore di indiani” di André de Toth.

In America, la giovane ventenne italiana, si fece adottare dallo star system, piacendo subito a registi e produttori, trovando in John Wayne un nuovo pigmalione, mentre Frank Sinatra fu uno dei suoi amanti.

Tornata in Italia fu scelta da Mario Monicelli come protagonista del film  “Donatella”, che presentato al festival di Berlino, le valse il premio come migliore attrice.

Tra i suoi film troviamo “La risaia” di Matarazzo, “La notte brava” di Mauro Bolognini, “Un amore a Roma” di Dino Risi. “Il sangue e la rosa”, “Il processo”,”Il grande safari”, “La decima vittima”, “L’amica”.

Incide un disco, diventa giornalista,  nel 1968 sposa in seconde nozze il fotografo e designer Willy Rizzo presenta il festival di Sanremo del 1971.

Viveva nella sua bella casa nei pressi di Piazza del Popolo, a Roma, e l’ultima sua incursione nel mondo dello spettacolo fu nel 2004 per la terza stagione della fiction televisiva “Orgoglio”. (fm)